BPA VS RPA: Differenze?
BPA, RPA, API in questo mondo sempre di fretta, anche dire una parola per intero è diventata “una perdita di tempo”, e quindi si parla per acronimi.
Ma conosciamo il vero significato delle parole che sentiamo quotidianamente?
Oggi facciamo un approfondimento su BPA, RPA e API.
- BPA: automazione dei processi aziendali
RPA: Robot Process Automation
API: interfaccia di programmazione dell’applicazione
Due tecnologie volte ad automatizzare attività e processi aziendali, ma con alcune importanti differenze:
1- AMBITO DI APPLICAZIONE
La BPA si concentra su una ristrutturazione dei processi aziendali complessi e multifase, che coinvolgono diversi e sistemi.
Tramite le API si possono automatizzare le azioni tra i vari applicativi connessi mentre l’RPA è più adatta ad automatizzare le attività ripetitive e monotone su piattaforme e spesso non possono essere integrate da altri software.
2- TECNOLOGIE UTILIZZATE
La BPA utilizza queste tecnologie per connettere e integrare diverse applicazioni e sistemi, dove possibile, direttamente attraverso le API permettendo la costruzione step by step di un flusso di lavoro, composto da una serie di azioni effettuate direttamente dalle applicazioni.
L’RPA, invece, permette di integrare i vari applicativi non aperti a connessioni esterne e simula le attività umane all’interno di una singola applicazione o interfaccia utente, andando ad agire come se davanti allo schermo ci fosse l’operatore che lavora.
3- LIVELLO DI PERSONALIZZAZIONE/ FLESSIBILITÀ
L’integrazione tramite API offre un maggiore livello di personalizzazione rispetto alla RPA, poiché è possibile agire direttamente con le azioni impostate dal software senza dover passare per i caricamenti delle schermate andando spesso a snellire l’intero processo, eliminando passaggi che manualmente sono necessari poiché grafici o costretti dall’interfaccia.
L’RPA, invece, è progettato per automatizzare attività specifiche, si replicano i passaggi della persona che agisce sul programma, andando raramente a modificare il processo in quanto replica del suo lavoro e quindi il livello di personalizzazione è limitato.
4- MANTENIMENTO
L’automazione tramite API è meno dispendiosa in termini di “mantenimento”, poiché grazie alle integrazioni è facilmente modificabile e aggiornabile, raramente le interfacce di integrazione cambiano in maniera radicale.
L’RPA vista la sua tecnologia, si presta a modifiche dovute non solo al cambio dell’infrastruttura IT ma anche al cambio dell’interfaccia utente: Qualora si cambi la grafica, la posizione di alcune funzioni o semplicemente l’esperienza utente, il robot andrebbe rivisto radicalmente.
5- TRAINING
Per l’automazione tramite API ad oggi esistono diverse piattaforme che offrono usabilità low-code o no-code e che permettono di creare automatismi utilizzando elementi grafici. Per queste piattaforme spesso basta avere una conoscenza base di logica per poter portare i propri processi in queste piattaforme.
Per l’ RPA il discorso è diverso, perché questo tipo di piattaforme possono avere elementi grafici ma solo per le operazioni semplici. Spesso richiedono una figura tecnica per lo sviluppo di script ad hoc che gestiscano le varie operazioni logiche e di modifiche dei dati
CONCLUSIONI
In conclusione, queste due tecnologie, entrambe volte ad automatizzare attività e processi aziendali, sono dunque diverse tra loro. Non possiamo dire che esiste una tecnologia migliore di un’altra perché come abbiamo appena visto sono diverse tra loro e vengono utilizzate diversamente, dipende dalle priorità che ha un’azienda.
Di conseguenza, l’ideale sarebbe combinare queste due tecnologie , affinché si possano avere processi snelli, evoluti che apportino valore all’azienda di riferimento.